FORUM TERZO SETTORE E MINISTERO DELLA GIUSTIZIA FIRMANO ACCORDO PER LAVORI DI PUBBLICA UTILITA’
Il protocollo rappresenta un significativo progresso verso il potenziamento anche in Italia di un modello di giustizia di comunità in linea con le principali tradizioni europee. La portavoce del Forum Terzo Settore, Vanessa Pallucchi: “importante riconoscimento del nostro ruolo nell’inclusione sociale”
Roma, 29 set – Il 28 settembre, presso il Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità, Gemma Tuccillo, Capo Dipartimento per la Giustizia minorile e di
comunità e Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum del Terzo Settore, hanno sottoscritto un accordo che promuove la stipula di accordi nazionali fra il Ministero della Giustizia e gli enti aderenti al Forum Terzo Settore, per ampliare e diversificare le opportunità di svolgimento del lavoro di pubblica utilità, sia ai fini della messa alla prova per adulti che come sanzione penale sostitutiva.
Con il protocollo, il Forum Terzo Settore si impegna a sollecitare gli enti aderenti, anche attraverso la promozione di momenti formativi, a stipulare accordi con il Ministero della Giustizia, tesi a favorire da parte dei presidenti dei Tribunali la sottoscrizione di convenzioni locali per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità, sia ai fini della messa alla prova degli adulti che come sanzione penale sostitutiva, attraverso la mediazione e il supporto degli UEPE.
L’organizzazione tecnica dei momenti formativi è affidata al Gruppo di lavoro “Persone private della libertà” del Forum Terzo Settore, con l’obiettivo di diffondere la conoscenza delle pratiche riparative.
“Questo accordo – commenta la portavoce del Forum Terzo Settore, Vanessa Pallucchi – segna un passo in avanti verso quella visione di giustizia, tesa al reinserimento nella comunità, che è propria di chi opera nel Terzo settore e per la quale il Terzo settore è impegnato da tempo, anche e soprattutto per le persone imputate, evitando loro la pericolosità di un percorso detentivo. Segna, inoltre, un importante riconoscimento del nostro ruolo nell’inclusione sociale di persone che, se lasciate sole e senza una rete adeguata di supporto, rischierebbero di non emanciparsi mai dalla loro condizione di svantaggio e di devianza. E d’altro canto, funzionerà come un significativo strumento di prevenzione”.
“Abbiamo bisogno di gambe – ha commentato il Capo di Dipartimento – voi siete le gambe con le quali questo Istituto, da passi minuscoli, ha cominciato a camminare, poi a passo veloce, poi con una marcia costante e adesso quasi inizia una corsetta. In questi ultimi cinque anni abbiamo avuto, con una connotazione positiva, una escalation”.